“L’OSTEOPATIA È ANATOMIA, ANCORA ANATOMIA, SEMPRE ANATOMIA” diceva il Dr. Still.
E ancora: “L’anatomia è da considerarsi l’alfa e l’omega, l’inizio e la fine di tutte le forme e delle leggi che danno vita al corpo umano”.
Ogni osteopata deve conoscere perfettamente l’anatomia per poter proiettare all’interno del corpo la propria azione.
L’anatomista Bell diceva:” Impara ad osservare il corpo vivo con i tuoi occhi, poi impara a guardare il corpo con le tue dita e gli occhi aperti, poi impara a guardare il corpo con gli occhi chiusi.

L’osteopatia cura tutti i tipi di disturbi e malattie?
No, non cura tutto. E’ indicata per molte malattie osteoarticolari, forme dolorose alla colonna vertebrale dovute a postura errata o dovute a cattive occlusioni dentarie, ma anche certe cefalee, forme di insonnia e anche di asma, oltre che per problemi riconducibili al rapporto fra muscolatura e struttura ossea. Ma è controindicata in caso di:
1) malattie reumatiche (ma, in fasi non acute, può essere abbinata a farmaci o ad altre terapie tradizionali);
2) problemi circolatori di una certa entità;
3) neoplasie;
4) rischi di fratture agli arti;
5) quando è previsto un intervento chirurgico immediato (per esempio ernia con deficit su un nervo);
6) artrosi avanzata.

Che differenza c’è tra l’ortopedico e l’osteopata?
Hanno competenze diverse ma non sono in conflitto d’interesse. Si può ricorrere alle cure dell’uno e dell’altro contemporaneamente.
L’ortopedico cura le ossa, tratta le fratture. L’osteopata si occupa della loro funzionalità.
Il mal di schiena, per esempio, può essere trattato da entrambi da due punti di vista diversi:
l’intervento del fisioterapista è molto più passivo (è il paziente a fare gli esercizi indicati dallo specialista);
quello dell’osteopata è più attivo (il paziente viene messo in decubito laterale prono e a quel punto l’osteopata agisce per mobilizzare le parti del corpo, manipolandole per modificarne la funzionalità).